mercoledì 14 dicembre 2011

Portare nella fascia lunga: io e il mio bimbo prematuro


Ho avuto la fortuna di conoscere la fascia e l’universo del portare tanti anni fa quando a diventare mamma ancora non ci pensavo nemmeno.

E’stato grazie all’incontro con una meravigliosa mamma, Clara Scropetta, che con i suoi bambini, la sua sensibilità e i suoi racconti mi ha aperto una porta su un modo diverso di essere genitori, mamme e donne.

Così quando è nato il mio cucciolo, anche se lo ha fatto con tre mesi di anticipo spiazzandoci tutti, non sapevo quasi nulla sulla prematurità, ma sapevo già tutto sui vari supporti per “indossare” i bambini.

lunedì 12 dicembre 2011

Canestrelli della Nonna



Questi deliziosi canestrelli, impastati e cotti nel forno a legna dalla mia nonna, hanno accompagnato le mie vacanze di Pasqua e la festa di Ferragosto da quando ero piccola.

E' una ricetta tradizionale di queste zone, modificata e alleggerita un po' da mia nonna che ha eliminato la panna e tolto una parte del burro. Risutato: sono buonissimi e un po' meno pesanti.


domenica 11 dicembre 2011

Marsupioterapia: sul cuore della mamma


In gravidanza avevo letto qualcosa sulla marsupioterapia (o Kangaroo Mother Care) e sui benefici del portare pelle a pelle (per tutti i neonati, oltre che per quelli prematuri per cui è nata), così avevo deciso che l’avrei praticata con il mio bimbo e avevo messo nella mia lista nascita una fascia elastica, che essendo molto morbida è ideale sulla pelle del neonato.

L’ironia della sorte ha voluto che il mio bimbo fosse proprio un prematuro, anzi un “grande prematuro”, come chiamano i bimbi più piccoli, nati sotto le 32 settimane di gestazione, e che la marsupioterapia diventasse per noi una pratica quotidiana per quasi tutti i 50 giorni di ricovero in TIN (terapia intensiva neonatale).
 
 Ho così provato sulla mia pelle la bellezza e l’importanza di questa pratica. 


lunedì 5 dicembre 2011

Idea regalo: bambole biscotte e progetti di sviluppo



Quest'anno non so ancora cosa faremo, così ho riporto l'idea per i regali che abbiamo realizzato l'anno scorso per Natale.

Si tratta di piccoli pensieri per i nostri amici, in alternativa ai soliti oggettini inutili che a tutti è capitato di ricevere e che si vanno ad accumulare nei cassetti: un modo per utilizzare i soldi in modo più proficuo e dedicare un pensiero personalizzato e un po' del nostro tempo a ciascun destinatario.

Bimbi prematuri: informazioni e siti utili

Quando si ha a che fare con un bimbo prematuro ci si trova in una situazione  nuova e inaspettata che spesso non si sa come affrontare e che non lascia il tempo, almeno all'inizio, di informarsi a dovere. Vorrei raccogliere qui una serie di links che ho scoperto piano piano e ho trovato particolarmente utili. Inizio con i primi che mi vengo in mente e poi magari aggiungo.

domenica 4 dicembre 2011

Diventare genitori prematuri

Non sapevo se e quando avrei scritto questo post. Ora ci provo, sperando di poter essere utile a qualcuno che si trova a dover affrontare una situazione simile (v. anche informazioni e siti utili), e un po’ anche a me stessa.
La nascita di Edo, a 28 settimane di gestazione, ci ha catapultati nel difficile mondo della prematurità.

sabato 3 dicembre 2011

Per una cultura del portare


Per chi, come noi, non è parte di una tradizione della cultura del portare e che non ha quindi portato né è stato portato da piccolo, i primi scogli da superare sono la scelta del supporto, le tecniche di legatura e la familiarità con lo strumento scelto. Su questi temi ci si potrà informare leggendo su internet o attraverso libri (bellissimo, ad esempio, “Portare i piccoli”), operando una prima scelta basata sulle proprie esigenze, scelta che potrà essere naturalmente modificata con l'esperienza.

giovedì 1 dicembre 2011

Questo blog e chi lo scrive



 
Sono Calendula, la bimba qui a fianco, un po' cresciuta.  

Sono una mamma, una donna, una figlia ed una compagna, sono un'amica, una blogger e molte altre cose.

Sono una persona in ricerca.






Circa un anno fa la mia dolce metà ed io abbiamo deciso di dare una svolta alle nostre vite, come raccontiamo nel primo post di questo blog.
Rileggendo quel vecchio post sento l’amarezza che derivava dalla frustrazione di fare una vita troppo diversa da quello che desideravamo. 
Non abbiamo fatto un cambiamento graduale, ma ci siamo buttati a capofitto in una nuova vita da costruire: abbiamo lasciato i nostri lavori fissi, ci siamo trasferiti in montagna in un paesino semi abbandonato e abbiamo fatto anche un bimbo.
Ora è passato quasi un anno e siamo qui in mezzo ai monti.
In questo anno abbiamo avuto difficoltà non previste, grandi e piccine, che in certi momenti ci hanno fatto sentire spaesati e precari.
Certe volte ci siamo detti che forse avevamo sbagliato, eravamo stati affrettati.
Certe volte la vita che sognamo sembrava ogni giorno più lontana.
Ma sono stati momenti.
Ci siamo umilmente rimboccati le maniche, abbiamo piano piano messo a posto i vari pezzi che non funzionavano, abbiamo rimandato e adeguato i nostri obbiettivi e i nostri progetti, ma abbiamo resistito alle burrasche e siamo ancora qui, con una forza ed una serenità nuova.
Tanti amici ci hanno detto che eravamo coraggiosi, o incoscienti,  ci hanno chiesto informazioni su questa nostra scelta di vita, allora abbiamo deciso di raccontare su questo blog la nostra esperienza, per condividerla con chi ha fatto scelte simili o con chi le vorrebbe fare, o semplicemente per il piacere di raccontarsi e magari fare qualche nuova amicizia.
Abbiamo iniziato a scrivere, poi sono successe tante cose, siamo tornati in città per quasi due mesi per stare vicini ad il nostro bimbo in ospedale. Arrivati finalmente di nuovo a casa siamo stati provati da decine di notti insonni , problemi della casa che non ci aspettavamo e molto altro e il blog è diventata l’ultima cosa a cui pensare.
Ora (ho quasi paura a dirlo) piano piano – molto piano, forse ci stiamo avvicinando ad un delicato equilibrio, ad un piccolo pezzetto della tanto desiderata stabilità.
Così ho deciso di riprendere in mano questo blog, forse anche un po’ come simbolo di rinascita, “ristrutturarlo” completamente dal punto di vista grafico, e ricominciare a raccontare.
Ci saranno argomenti che mi sono sempre stati a cuore (le fasce porta bebè ad esempio), argomenti di cui un anno fa non mi sarei sognata di parlare (come la prematurità) e cose che abbiamo iniziato ma non siamo riusciti a portare avanti, come l’orto, che al momento è abbandonato a se stesso.
Insomma sarà un blog come la vita, in continua evoluzione.
Sicuramente si parlerà tanto di bambini, perché da quando sono diventata mamma è il mio argomento prediletto, poi di artigianato, di lavori creativi e poi chissà.
Si parlerà di creare, pezzetto per pezzetto, tra mille difficoltà, la vita che vorremmo vivere.

Benvenuti a quelli che passeranno di qui!



1 dicembre 211

martedì 4 ottobre 2011

Le bambole Waldorf

Ecco la prima delle bambole in stile Waldorf, o bambole steineriane. Si chiama Violetta e, come insegna Steiner, è fatta a mano, con tanta pazienza e cura per i dettagli. Violetta è alta  25 cm ed è fatta solo di materiali naturali che la rendono calda e morbida: maglina di lana per la pelle, imbottitura in lana non cardata né trattata, capelli di pura lana e vestito in lino. I tratti del viso della bambola sono poco definiti: gli occhi e la bocca, semplici puntini ricamati, lasciano spazio alla fantasia del bambino che può vederla sorridente, stupita, triste, allegra, assecondando la sua immaginazione.



I dettagli di Violetta la rendono adatta a bimbi di circa 5 anni (Stainer diceva 7, ma i bimbi di oggi sono precoci...). Esistono anche bambole Waldorf più semplici, adatte a bimbi più piccoli, su cui scriverò presto.

mercoledì 8 giugno 2011

L'arte di partorire

A ottobre la nostra piccola famiglia avrà un membro in più, per questo da qualche mese ci stiamo interessando a tutto quello che ci consentirà un parto quanto più naturale e consapevole possibile. Ovviamente ci siamo imbattuti nei due medici francesi precursori di questa visione: Michel Odent e Frédérick Leboyer.

Tra le tante letture, con "L'arte di partorire" abbiamo scoperto come il canto carnatico possa essere utilizzato anche come strumento per cavalcare, senza venirne travolte, le onde delle doglie durante il travaglio. Purtroppo il libro non fornisce, a nostro avviso, indicazioni sufficienti a praticare da soli il metodo di Leboyer e, per questo, abbiamo partecipato a un seminario organizzato da Ilaria Martina e Ajad per capire di più.

mercoledì 18 maggio 2011

Il secondo bancale

Piantato anche il secondo bancale con melanzane, peperoni e pomodori (piantine trapiantate con rametti che le ombreggiano) sui lati della parte piana, taccole al centro, aglio (anche se un po' fuori stagione), cipolle e nasturzio sui fianchi. 
Ecco il risultato...


martedì 17 maggio 2011

Risotto cremoso alle borragini e bietole

Dalla pulizia del terreno, necessaria per costruire il secondo bancale, abbiamo ricavato un bel sacchetto di borragini  e bietole che, fortunatamente, crescono spontaneamente nel nostro orto (!). Il risultato è stato un risotto inventato sul momento, ma così delizioso da meritare un post tutto suo.


Risotto cremoso alle borragini e bietole (per 2 persone)

INGREDIENTI
1 sacchetto di borragini e bietole
2 piccole cipolle bianche
Qualche spicchio d'aglio
1 cucchiaino di dado di carne fatto in casa
5 pugni di riso arborio
3 cucchiai di ricotta
Vino bianco (mezzo bicchiere)
1 fettina di burro
Olio e sale q.b. 
Parmigiano grattuggiato

PREPARAZIONE
Lavate con cura le borragini e le bietole, bollitele per circa 5 minuti, scolatele, salatele e saltatele in una padellina dove avrete fatto sofriggere l'aglio a fettine in poco olio. Nel frattempo, affettate la cipolla e saltatela in padella col riso e poco olio. Quando il riso sarà leggermente tostato, innaffiatelo col vino bianco e lasciate asciugare.
Ricoprite quindi il riso col brodo ottenuto sciogliendo il dado in acqua bollente, coperchiate e cuocete a fuoco moderato per circa 15 minuti (a seconda del gusto).
A cottura ultimata, versate le verdure nel risotto e rimescolate bene, eventualmente alzando il fuoco per far evaporare l'acqua in eccesso. Spegnere quindi il fuoco e aggiungete il burro, lasciendo mantecare il tutto qualche minuto.
Unite, infine, la ricotta al risotto, rimescolando bene, e servite con una spolverata di parmigiano.
Buon appetito! 



Orto sinergico

Ecco alcune foto del nostro primo bancale! Finalmente siamo riusciti a cimentarci nella  costruzione di un piccolo orto sinergico. Sul bancale, lungo circa 4 metri, abbiamo piantato e seminato, come da manuale, una liliacea, una leguminosa, una solanacea e un'aggiunta floreale.


Si vedono le cipolle che stanno nascendo sulle sponde, le piantine di pomodoro messe a dimora sono ombreggiate da rami ottenuti dalla potatura di pruno, mentre i piselli, al centro della zona piana, stanno nascendo con qualche difficoltà, assediati dalle lumachine. Speriamo di veder presto spuntare le piantine di nasturzio, messe qua e là per attirare insetti benefici e-perché no-abbellire il nostro orto. Abbiamo scoperto che il nasturzio, come molti altri fiori, oltre che utili, sono anche commestibili e ci diletteremo appena possibile in varie sperimentazioni culinarie.
Abbiamo avuto un piccolo problema per la pacciamatura: essendo in una zona montana dove non si coltivano cereali, non siamo ancora riusciti a trovare della paglia. Dopo un primo tentativo fallito con un telo di plastica forato del tipo usato per le fragole (strappato al primo temporale), abbiamo sistemato sul bancale qualche foglia di quercia che, tuttavia, non ci soddisfa ancora appieno, sia per la scarsa quantità, sia perché temiano che alla prima folata di vento non ne rimarrà nessuna. 
Siamo molto felici di aver completato anche la struttura fatta di tondini da 8 mm e di fil di ferro. La nostra intenzione è che i piselli rampicanti e i cetrioli (ancora da piantare) la usino per arrampicarsi e sostenersi.



Infine ecco anche alcune foto del secondo bancale in costruzione: l'esperienza fatta con il primo, si sta rivelando molto utile: il bancale è più largo ed è stato molto più facile realizzare e sistemare l'impianto di irrigazione.



giovedì 27 gennaio 2011

Riabitanti





Abbiamo pensato e riflettuto, riflettuto e pensato.
Abbiamo provato per anni a trovare delle giustificazioni alla vita che facevamo: sveglia, macchina/treno, ufficio, mensa, ufficio, macchina/treno, casa, ma non abbiamo trovare un motivo valido per tutto questo.